Nel corso della sua storia, l'odierna capitale costituzionale della Bolivia, Sucre, non è sempre stata conosciuta con questo nome ed ha spesso preso parte alle vicende che segnarono il destino del paese con il nome di Charcas. Inizialmente, infatti, questa città era costituita da un aglomerato urbano chiamato con il nume di Choke-Chaka, fondato ed abitato dalla popolazione dei Charca. Risulta dunque facile capire da deve abbia preso origine il toponimo "Charcas" utilizzato dagli spagnoli.
L'odirena Sucre venne originariamente fondata, nel 1538, per ordine del marchese di Campo Redondo, con il nume di Ciudad de la Plata de la Nueva Toledo. Ben lontana era però l'indipendenza della città: nel 1559, infatti, il redi Spagna Filippo II istituì la massima corte giustiziaria dell'Alto Perù a La Plata, nota con il nome di Audencia de Charcas. La giurisdizione così fondata comprendeva allora,oltre a buona parte dell'odierna Bolivia, numerosi territori oggi corrispondenti all'attuale Paraguay, al sud-est del Perù ed al nord di Cile ed Argentina.
Il fiorire della città si ebbe però solo a partire dal 1609, anno in cui venne fondato il primo arcivescovado, cui seguì poi l'istituzione della prima università dell'Alto Perù. Il secolo successivo, la città si unì poi al viceregno di Rio de la Plata. Finalmente, Sucre vide attribuirsi una certa importanza quando, il 6 agosto del 1825, l'Assembrea Costituente dichiarò l'indipendenza della Bolivia e stabilì proprio qui la capitale costituzionale dello stato cambiando il nome della città in Sucre, in onore di un eroe di battaglia Josè Antonio de Sucre.
Sucre conobbe però anche un momento buio causato dal declino economico della vicina Potosì; fu in questa occasione che la ricchezza economica e lo stesso Governo Boliviano si spostarono nella vicina città di La Paz. ripresasi dal momento di ricaduta, la Sucre divenne nuovamente protagonista della storia boliviana nel 2005, quando il Congresso si riunì proprio in questa città per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica.
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